Sta per giungere a compimento il triennio programmato nel 2008 (legge 133 art. 64) per la demolizione della scuola pubblica italiana.
Il prossimo anno scolastico, da settembre, 19.700 cattedre in meno, 14 mila addetti del personale non docente in meno, più alunni iscritti con 10.617 classi in meno: cioè, aule con più di 30 studenti, in alcuni casi anche 35, in alcuni altri casi fino a 40.
Ma, purtroppo, dell'art. 64 della legge 133 non si è preoccupato nessuno tre anni fa: non i sindacati, non i politici, non gli intellettuali illuminati che ora si accorgono, un po' troppo tardi, che la scuola public was shot and killed. Now they would like to defend. but do not defend it: we must rebuild it, because it is going to be reduced to rubble, and with it the whole of Italy.
Yes, because trade unionists, politicians, intellectuals, are perhaps not yet realized that the growth of civil, cultural, social and economic prosperity of a country begins with public schools.
We were among the few to have launched the alarm now, unheeded.
0 comments:
Post a Comment